Nono

By admin on Luglio 19, 2016 — 1 min read

Il libro su Luigi Nono di Marinella Ramazzotti è un lavoro solido, frutto di ricerche fatte nel posto giusto (la Fondazione Archivio Luigi Nono, alla Giudecca). Il lavoro di redazione andò bene e le dimensioni finali della pubblicazione furono congrue rispetto alle aspettative, cioè non mastodontiche (come ogni tanto accadeva con libri come quello su Vivaldi, dispendiosissimi da lavorare e da stampare, oltre che pochissimo appetibili ai lettori, perché i musicologi comunque scelgono le fotocopie o le fonti di prima mano e i non musicologi prima d’imbarcarsi in 400 pagine zeppe di note ci pensano due volte). Ma torniamo a Nono – primo volume della collana Nuovi mondi sonori, diretta da Gianmario Borio, che doveva colmare l’ultimo segmento cronologico della storia della musica occidentale secondo il progetto Epos – che si sperava potesse andare molto meglio di come andò ma, oltre ai soliti problemi di promozione e pubblicità, penso che gli stessi “intellettuali di sinistra” che ne sarebbero potuti essere destinatari non lo videro oppure non se ne interessarono.

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